Dunque, montagna, aria, terra...potevamo dimenticarci dell'acqua?
Certo che no. Questo dunque è un oggetto di cui vado
particolarmente fiero: un idroscivolante a scoppio radiocomandato
progettato e costruito interamente da me, che funzionava alla
grande e che, come il resto, è stato occasione di belle gite
e giornate trascorse insieme alla mia famiglia e a dei cari amici.
Questo per esempio è Claudio, un medico
che stava facendo una bella carriera e chissà dov'è
arrivato adesso
...
... e questi sono Elena, una ragazza simpaticissima,
e un farmacista di Venezia di cui, purtroppo, mi sfugge il nome.
Lo chiamerò Indiana Jones... e spero che si veda qui,
così da rimettersi in contatto.
Qui è alle prese con costicine e salsicce, perchè
non si vive di solo modellismo!
Ecco l'idroscivolante in action! Non è fantastico?
Collaudo perfettamente reiuscito.
In caso di guasto serviva un mezzo per il recupero.
Questo è il team di recupero per acque basse, formato dai
miei due figli più supporto...
... E questo l'addetto al recupero in acque profonde. Cioè io.
Ma avevo perso il remo, mi pare... così passai la notte al centro del lago
finchè una dolce sirena seminuda non mi portò a terra (ma forse erano
solo allucinazioni dovute al freddo e alla fame).
Sì, sì, come dicevo, forse è meglio tornare al modellismo
statico, meno emozionante, ma più comodo.
Non bastandomi un negozio, ci trasferimmo e ne costruimmo
un altro. Nel senso che costruimmo un nuovo arredamento completo
tra cui delle vetrine più adeguate alle mostre che ormai avevano
preso piede. Queste erano bellissime, più profonde, meglio illuminate,
più capaci. Ottennero un successo incredibile.
Eccone un'altra vista.
Il negozio e la merce esposta erano talmente belli che
mia moglie subì anche una rapina da un rapinatore che
portò via... un automodello radiocomandato!
Quando si dice la passione! Ma costava un milioncino
(di lire) per cui non fu proprio una sciocchezza.
Manuela, nonostante lo spavento, non
fece una piega e il giorno dopo era al suo posto,
sorridente ed efficiente come sempre.
Comunque chiamammo la polizia e il mio negozio
si riempì di agenti in tenuta da battaglia
che ne approfittarono per informarsi delle ultime novità,
visto che molti erano miei clienti.
Eh! Eh! Non tutto il male viene per nuocere.
Questa fu l'ultima grossa mostra che organizzammo
all'Hotel Bologna di Mestre. Modellismo di tutti i tipi e un afflusso di pubblico incredibile. Al centro potete vedere una barca a vela radiocomandata
che era l'ultima moda del momento. 2,5 metri di altezza, stazza
regolamentare, movimento delle vele e timone radiocomandati a distanza.
Filavano che era una bellezza e venivano costruite in kevlar,
titanio e fibra di carbonio. I modellisti sono sempre stati
all'avanguardia e Hobby House non faceva mancare loro
proprio niente!
A corredo della mostra c'era una sala video (che allora era agli inizi)
e un ambiente molto signorile.
Come dicevo, ebbe un grande successo e c'era il problema
di gestire il traffico. Ma usammo dei modellini di semaforo
perfettamente funzionanti e così...
Questa mostra fu il canto del cigno del negozio Hobby House.
Una manovra di Prodi, mi pare, nuove regole e austerità a nastro
prosciugarono le tasche degli italiani e dei modellisti che comprarono
sempre di meno. Noi biechi commercianti guadagnavamo così tanto che
ci convenne chiudere e chiudemmo, da perfetti precari al 120%,
senza cassa integrazione, incentivi, mobilità, piagnistei vari e
pagando perfino l'IVA sui resti di magazzino invenduti e
che buttammo nel cassonetto. Continuiamo così, ragazzi!
(Perdonatece lo sfogo, ma quanno ce vò, ce vò!)
Sei a pagina 4 - Continua ancora? Ebbene sì.
stiamo preparando il seguito...
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