Il primo negozio a Mestre in Via Puccini, aperto nel 1981.
Io e Manuela costruimmo insieme tutto l'arredamento, compreso un grande plastico che è nascosto sotto il coperchio rivestito di moquette del mobile di destra. Serviva a far correre i treni in vetrina, ma durante le mostre, come quella in corso, veniva coperto e il mobile serviva da piano di esposizione. Sembra incredibile ma non ho nessuna foto del plastico!
Ne avevo fatto una videocassetta, ma si è completamente
rovinata. Schifezze della tecnologia!
Le vetrine erano state costruite apposta per ospitare i modelli dei clienti
da esporre durante delle mostre-competizioni che organizzavamo
regolarmente. La cosa incrementava gli affari e c'era sempre
un grande successo di pubblico. Molti modelli creati dai clienti
erano davvero bellissimi.
In occasione della premiazione di ciascun concorso il negozio era affollatissimo,
provocando l'invidia dei negozi vicini.
Venivano tantissimi giovani e il divertimento era il massimo per tutti.
Nel concorso non c'erano giurie, ma votavano gli stessi concorrenti.
Ognuno votava il modello degli altri, ma non il proprio.
Il vincitore era sempre quello giusto!
Questo è uno dei vincitori. Un ragazzo laborioso e simpatico che adesso sarà
un uomo di mezza età, visto che eravamo circa nel 1982-83.
Un affettuoso saluto a lui, in ricordo di quei bei giorni.
Io sono quello col maglione rosso, una ventina di chili di meno fa.
Questo è uno dei modelli vincitori.
Minimalista, come vedete, ma molto ben fatto e con una
notevole dose di inventiva.
La jeep si acquista in scatola di montaggio,
ma occorre comunque montarla, dipingerla
e invecchiarla...ma le palme sono autocostruite
con legnetti, nastro adesivo arrotolato
sul tronco e foglie fatte con...l'involucro tagliuzzato
di un tubetto di dentrificio.
Il modellismo è prima di tutto un uso sapiente dell'ingegno!
Roba da ingegneri, insomma.
Quello delle mostre e dei concorsi è il modellismo statico,
ma quello che piaceva di più ai ragazzi era il modellismo
dinamico, cioè che si muove. Gli automodelli radiocomandati
elettrici erano la passione dei ragazzini, tra i quali i miei figli.
Questa è la squadra del MINI MOTOR TEAM, il club
che avevo ovviamente organizzato per gli appassionati.
I due ragazzini in maglietta blu scuro (a sinistra e al centro) sono
Paolo e Riccardo, i miei figli che ora hanno trent'anni.
Anche qui, per alimentare gli affari, dovevamo organizzare gare
e dimostrazioni che attiravano sempre nuovi clienti. Qui siamo
in centro a Mestre, durante una edizione de "Il Chilometro del Corso"
una manifestazione ciclistica di cui la gara di automodelli era
il contorno. Il guard-rail in legno dipinto era autocostruito e
si poteva rimuovere in pochi secondi.
E' stato un grande successo!
Ecco il momento della premiazione della gara
per la quale erano ovviamente previste varie categorie.
I miei figli hanno vinto una coppa e vi assicuro che non c'è
stato alcun nepotismo. Con telecomando erano dei
veri mostri. Io invece facevo il meccanico ai box!
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